Siamo seriamente preoccupati. E’ una situazione che è intollerabile nella serie A di oggi, con i contratti tv che ci sono e la programmazione che dovrebbe essere pluriennale. Giocando in situazioni di emergenza e di acclarata difficoltà economica il rischio è quello di rientrare in vicende poco gratificanti per il mondo dello sport legate a risultati non corretti. C’è preoccupazione visto quello che è successo negli anni scorsi e purtroppo sta succedendo ancora a livello internazionale legato alle scommesse ed alla regolarità dei campionati.
Così si è espresso ieri il presidente dell’Aic, Damiano Tommasi, a margine della presentazione dell’Accordo di Programma per la promozione delle politiche di integrazione nello sport siglato con il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
In casa Parma continua a regnare il caos. Il 15 febbraio scade il termine per il pagamento della seconda tranche di stipendi (la prima, il 15 novembre scorso non è stata rispettata) e la sensazione è che i nuovi proprietari non abbiano intenzione di saldare i debiti; se così fosse, il giorno dopo i calciatori chiederanno la messa in mora del club dando di fatto il via alle operazioni finalizzate alla richiesta di fallimento.
Le allusioni sul calcioscommesse sono state in serata parzialmente ritrattate dal n.1 dell’assocalciatori. Tommasi infatti ha fatto sapere che “in questo momento di grande difficoltà societaria, c’è apprezzamento per la professionalità e la serietà del Parma, dall’allenatore ai giocatori”. Quindi ha aggiunto:
Non abbiamo sentore di nulla, né esprimo alcun tipo di dubbi. Il Parma con i suoi giocatori ha dimostrato in questi anni tutta la sua professionalità, e lo sta facendo anche in questo momento difficile in cui gli stipendi non vengono pagati da mesi. Quando parlo di situazioni anomale, mi riferisco a rischi esterni, non certo interni. Dal pericolo di mire delle organizzazioni internazionali alla scarsa serenità con la quale si considererebbe qualsiasi errore. Ma sulla serietà del Parma, nessun dubbio.
Parole accolte con piacere dai calciatori del Parma. Il capitano Alessandro Lucarelli assicura che “il gruppo è sano” e asserisce che “nessuno deve mettere in dubbio la nostra professionalità e la nostra dignità”:
Non ci pagano, è vero, ma siamo uomini e come tali ci comportiamo. Sempre con la schiena dritta e mettendo il massimo impegno in tutte le partite.
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